Casa della memoria, 9 febbraio 2018
Ho impattato un racconto, escluso dal Comitato di lettura del Premio letterario “Donne tra ricordi e futuro”, per motivi legati alla lunghezza del testo. L’ho letto e mi ha colpito profondamente. Ho telefonato al Col. Antonino Zarcone, giurato del Premio per le menzioni speciali, per un confronto. Le sue parole: Non solo non merita di essere scartato, merita di essere premiato. Ci fa aprire un capitolo doloroso della Seconda Guerra mondiale.
E’ la riscrittura del passato, un passato che è arrivato fino a noi distorto e in alcuni casi disconosciuto, cancellato. Cerchiamo qui di non enfatizzare il lato della storia che più ci conviene, il nostro obiettivo oggi è quello di rivedere quella realtà che è stata manipolata, stiamo cercando di ristabilire la verità dei fatti. Stiamo entrando nel dramma vissuto dalla nostra Nazione in guerra, quello della violenza sulle donne e sugli uomini. Il nostro è il tentativo di ridare saldezza e dignità alla storia, riscrivendola e ponendo i fatti accertati dove meritano di stare. Facciamo insieme uno sforzo per svelare quello che per anni è stato negato anche da alcuni Paesi civili.
Il punto nasce dalla Storia usata dai governi e non solo da quelli dittatoriali. Ben vengano argomenti come quello raccontato da chi l’ha vissuto, trasmesso ai testimoni, scritto da chi ha avuto la sensibilità di capire cosa si nascondeva dietro al dramma vissuto da una ragazzina e, infine, portato alla luce da un Premio Letterario. La storia di Rusella di Luciana Esposito, ci invita a ricordare menti ferite, casi senza speranza, ma ci aiuta soprattutto a ridare dignità, a restituire a ciascuno di loro lo status di persona. Ricorderemo uomini e donne vittime, che hanno subito stupri e violenze durante i conflitti che qui verranno presi in esame dal Colonnello Antonino Zarcone. Non neghiamo a ogni persona il diritto di esserlo. L’impegno e: ascoltare, accompagnare, proteggere chi ha imparato a tacere, a sopportare, mandare giù vergogna e paura. Non lasciamo perdere, riveliamo l’orrore, allontaniamo la storia da oblio e ignoranza. Raccontare agli altri una tragica realtà, passare il testimone, scrivere e dedicare un po’ del nostro tempo alla memoria, vuol dire sentirsi utili e meno intimoriti dal pensiero della morte. Personalmente ho vissuto lo “scempio” con un prigioniero di guerra.
E’ questa l’epoca per una presa di coscienza della realtà storica sulla violenza contro le donne, ma anche perpetrata a danno degli uomini. Non possiamo crescere senza fare i conti con il passato, dobbiamo riconoscere che ci sono stati crimini commessi da alcune persone. Possiamo confrontarci, aiutare la società civile a diventare una società adulta e produttiva. Voltiamo pagina assegnando al passato quello che veramente fa parte dal passato. Abbiamo la fortuna di avere a portata di mano i documenti storici per ritrovare i crimini di guerra, abbiamo la memoria di chi li ha vissuti e ha trovato la forza per raccontarli. Con la scrittura, con la sua mediazione, è più facile aprirsi.
Oggi il panorama si arricchisce e impoverisce al tempo stesso. Con il proliferare delle Fake News, Notizie false, c’è spazio per i regimi in pericolo, che cercheranno di forzare la Storia a loro piacimento. E il web, rilanciando notizie false, farà il resto. Pochi i supporti cartacei, ognuno si affida al computer e ai suoi file, basta niente per farli sparire. Questa è la vera minaccia per la memoria.
Noi che abbiamo la fortuna di veder aprire, con dedizione, gli archivi delle Istituzioni, dove uomini e donne silenziose raccolgono materiale prezioso, approfittiamone, cerchiamo di dare forza e attendibilità alla veridicità storica. Grazie
Lorena Fiorini