SEZIONE ROMANZO

1° Premio al romanzo Quand’ero contadino

di Giorgio Ceccarelli    

        Danè-giorgio ceccarelli

Vita: Giorgio Ceccarelli, di Firenze, ma nato a Pratovecchio, è stato direttore editoriale della Casa Editrice Le Monnier. E’ il  primo romanzo che scrive.

Riassunto: Opera autobiografica, che ripercorre con andatura non strettamente cronologica, ma piuttosto emozionale, il suo percorso esistenziale, dall’infanzia a Romena, Pratovecchio, fino al trasferimento a Firenze. Scolaro precoce, a 5 anni sta in ascolto sotto la finestra dell’auletta pluriclasse a sentire le lezioni, collabora nei lavori agricoli, dei quali dà informazioni utili a chi non ha mai messo piede in una casa colonica, ad esempio, il nome degli attrezzi, le procedure stagionali, le tecniche ormai in disuso per produrre filati e tessuti, canestri, formaggio e molto altro. Finché arriva il momento del gran balzo verso una nuova vita, sulla spinta della ricerca di migliori condizioni; precaria all’inizio, ma che pian piano si consolida con il lavoro dei grandi e lo studio dei giovani. Le donne della famiglia sono sempre in primo piano, nonostante il titolo del romanzo non lo accenni. Efficace è la presentazione dei personaggi familiari e di altri che vi ruotano attorno.

 Testo: Era un romito, uno che si era ritirato dal mondo, come diceva Nonno, senza che io capissi bene cosa voleva dire; un sant’uomo, come diceva Nonna. Stava in una chiesetta in montagna, l’Oratorio delle Calli, vicino alla Consuma e andava di giorno in giro alla cerca di un po’ di cibo dai contadini. Una volta, Nonna gli chiese se volesse un po’ di cacio o un uovo. Lui rispose che intanto che si coceva l’ovo, avrebbe mangiato un po’ di formaggio. Mi parve un ingordo, altro che sant’uomo! (…)

Che la parola “cucina” esistesse e indicasse l’ambiente che noi si chiamava casa l’ho scoperto che avrò avuto otto o nove anni.  Se ci ripenso, avevamo ragione noi; cucina è una parola che limita il significato di uno spazio alla mera funzione alimentare; casa indica che quello spazio lo si usa per vivere, di cui il mangiare è solo un aspetto e neppure il principale. Poiché il dormire per un bambino non è vivere, le camere da letto non erano casa ma solo camera.

Motivazione: Avvalendosi di uno stile semplice e colloquiale, l’autore disegna un’opera ricca di personaggi, di sensazioni, di memoria che descrive con garbo e in modo accattivante per il lettore. E mostra, inoltre, grande attenzione ad usi e costumi del tempo con in primo piano i protagonisti della sua storia. Ne deriva un affresco nostalgico, in alcune parti, forse anche un po’ melenso (per usare le parole dello scrittore), e questa autocritica è senza dubbio un suo grande merito, ma letterariamente funzionale alle vicende narrate. Un bel libro da premiare.

 

2° Premio al romanzo Le viole dagli occhi chiusi

di Fabrizio Catalano

 

Vita: Fabrizio Catalano, regista e drammaturgo di Roma. Scrive saggi, romanzi e pièces teatrali, traducendone alcune dal francese. Ha realizzato alcuni documentari e cortometraggi, ma prevalentemente si dedica alla regia teatrale, riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica, anche con alcuni spettacoli tratti dai romanzi del nonno Leonardo Sciascia.

Riassunto: Le viole dagli occhi chiusi è un avvincente romanzo con protagoniste due gemelle trovatelle boliviane, salvate da una suora, una cieca e l’altra che lo diventerà da grande. Verranno adottate da una famiglia belga che offrirà loro un ambiente agiato e ricco di stimoli. Vivono in stretta simbiosi in una dolce dipendenza reciproca, finché sboccia un amore travolgente tra una di loro e il fidanzato dell’altra.

Testo: Tutto è buio, ma non è notte. Strabuzzo gli occhi, che sembrano incapaci di abituarsi alle tenebre, di ravvisare qualunque cosa. Com’è possibile?

Allungo la mano destra, alla ricerca di Jens. Lui non c’è. Le mie dita affondano nella stessa sostanza umidiccia e porosa. Invano tasto; mi giro, e anche da quella parte non vedo altro che un nero senza fine. ( …). Aprii il cassetto per recuperare le lettere di Suor Rosalia: volevo scriverle e comunicarle la mia decisione, prima che questa evaporasse nei fumi della pigrizia o della codardia. Avrei forse potuto chiederle consiglio sulla questione che mi affliggeva… Ma a che sarebbe servito? Inorridita, mi avrebbe rimproverato! No: il simulacro di me e Leda doveva, agli occhi di tutti, rimanere perfetto. Senza sfregi o screpolature.

Motivazione della premiazione: Le viole dagli occhi chiusi è un romanzo che avvince il lettore grazie a una trama complessa e in continuo evolversi, che conduce le protagoniste da un continente all’altro. Il libro è pieno di citazioni e di reminiscenze, soprattutto francesi, che rivelano il notevole bagaglio conoscitivo del suo autore, personaggio poliedrico nel settore della cultura e dello spettacolo. Un’opera che invita alla riflessione sui grandi misteri dell’amore e della vita stessa.

 

3° premio al romanzo Bagliori tra le nuvole

di Antonella Giordano

Fiorini-Danè-Giordano

Vita: Antonella Giordano, di Roma, è direttore tributario presso il Ministero Economia e Finanza e membro del Comitato Unico di Garanzia del Consiglio di Stato. Ha svolto funzioni di docenza, di esperto fiscale in interviste alla RAI. Ha pubblicato 16 libri e circa 1.600 articoli in materia economico-fiscale. È Cavaliere e Ufficiale al merito della Repubblica Italiana.

Riassunto: Il romanzo tratteggia le vicissitudini di una donna, moglie di un carabiniere siciliano, rimasta vedova con una figlia, che da uno sperduto paese dell’Alto Adige segue il marito fino in Sicilia. Il libro racconta eventi dolorosi per madre e figlia, che invece di unirle, le tengono inspiegabilmente lontane, finché arriva il disgelo e l’illuminazione nel cuore e nella mente della figlia, che decide di far conoscere alla madre il figlio, nato da un amore infelice.

Testo: Le giornate spesso sono attraversate dalle nuvole che, a volte, sono angeli di zucchero filato. Giocano a rincorrersi in cielo tra il sole e le stelle. A volte diventano fantasmi neri che li oscurano per non farti riconoscere le tante pietre d’inciampo che sono disseminate lungo il cammino della vita. Ricordati che c’è sempre il sole al di sopra delle nuvole e che prima o poi arriva il vento che apre squarci profondi per lasciare passare il bagliore dei suoi raggi lucenti.

Motivazione della premiazione: Un libro sui drammi privati, sulle dolorose esperienze di due donne e sul loro coraggio nell’affrontare e superare tutte le avversità che si presentano. Ed è anche una storia d’amore semplice, d’altri tempi, che non può non commuovere. Il romanzo ha inoltre il pregio di una buona scrittura e si avvale di un’ottima descrizione dei luoghi dove la vicenda si svolge, conducendo il lettore dall’Alto Adige, alla Calabria, alla Sicilia e infine al Lazio.