SEZIONE AMBIENTE

1° premio per l’opera Camminando tra terra e cielo

di Martina Masiero

 

Vita: Martina Masiero, vive in Casentino e lavora per Il cammino di Assisi. È cresciuta in Polesine, ma la sua inquietudine esistenziale l’ha condotta sul Cammino di Assisi, che le ha fatto scoprire il Casentino, attraversato a piedi per raggiungere la città di San Francesco. Ha scelto poi di tornarvi e di viverci.  Dopo gli studi ha lavorato presso un’azienda locale; si è occupata di volontariato e associazionismo culturale. Ha fatto della sua passione la sua professione.

Riassunto: Così si esprime l’autrice: “Si tratta di un breve racconto autobiografico di una giovane donna polesana, … ormai perduta nelle angosce e nella frenesia di una vita senza senso. Nel 2010, all’età di 28 anni, trova il coraggio di intraprendere in solitaria il Cammino di Assisi: 300 km per unire il cammino interiore con quello esteriore. La strada la conduce attraverso la natura del mistico Casentino, permettendole finalmente di ritrovarsi e far ritorno a casa. Un percorso doloroso e profondo che fa sbocciare nella protagonista il più ancestrale senso di appartenenza alla natura, trovando in esso molte risposte e altrettante nuove domande.

Testo: Una rigogliosa faggeta delimitava il cammino e dava sfogo a tutto il suo maestoso fervore, i tronchi e i rami contorti generavano infinite e fantastiche figure che lasciavano intuire i rigidi inverni vissuti: è strano come la più pura ed essenziale forma di bellezza sia sempre temprata dalla sofferenza. E quella foresta ne era testimone; infatti, il suo travagliato inverno poteva vivificarsi di maestosa bellezza in estate (…)

Arrivai a Poggio Scali prima di quanto immaginassi, 1520 metri di altitudine, intorno a me la quiete (…) In quell’altura persi il tempo e mi ritrovai. Non avrei mai voluto che quell’attimo finisse, ma sapevo che da quell’attimo di vita tutto sarebbe cambiato. (…) Sebbene fossi giunta alla mia meta giornaliera, assecondai l’istinto che mi guidava in direzione del cartello che indicava Castagno Miraglia. Era un ambiente familiare; i miei passi erano così sicuri, e nell’addentrarmi ancora una volta nel bosco,  sentivo scorrere la sua vecchia linfa … e infatti poco dopo apparve lui, Sua Maestà. Un Castagno dalle dimensioni imponenti, tanto da superare i 20 m di altezza e i 4 m di diametro alla base. La sua età invece rimane tuttora misteriosa poiché le sue misure dicono 500 anni, ma dal registro storico ne risulterebbero 300.

Nel ritrovarsi ai suoi piedi, dimensioni ed età si perdono nella sua forma contorta, nella sua profonda ferita longitudinale, nella sua porosità ed è disarmante come nonostante il suo precario equilibrio, sia emblema di vita. Vecchio, contorto, probo, fiero di ciò che racchiude in sé.

Fu esattamente in quel momento che con commozione sentii l’Amore che penetra e sostiene il Tutto, donando speranza, conforto e rifugio. Contemplai l’Essenza di quell’albero che ai miei occhi si faceva Creatura, lo abbracciai mentre mi sussurrava con dolcezza il suo inno alla vita.

Motivazione della premiazione: Il racconto è veramente esemplare per il coinvolgimento che l’autrice suscita nel lettore. Infatti, con un linguaggio scorrevole, connotato da accenti lirici nel descrivere la foresta, insieme ai suoi stati d’animo, l’autrice ci trasmette le sue emozioni, che diventano anche le nostre. Da esse traspare il suo travaglio interiore e la pacificazione con se stessa, raggiunta per mezzo del contatto con la Foresta. Nel racconto Camminando tra terra e cielo l’autrice ci presenta una tappa del Cammino di Assisi, un percorso su sentieri boscosi, come un percorso dell’anima, alla ricerca di quei valori che possano riempirle e indirizzare la sua vita; nasce così un dialogo tra lei e gli alberi, che ora vede con occhi nuovi, con gli occhi della speranza di una resurrezione.

 

2° premio per l’opera A Maria Henrietta Kingsley donna errante

di Maria Grazia De Castro

Vita: Maria Grazia De Castro di Benevento è laureata in Economia Ambientale, con un Dottorato di Ricerca in Geografia Economica, che spiega il suo interesse per l’Ambiente  e la sostenibilità. È  autrice di diversi saggi, libri, capitoli di libri sui temi a lei cari e da qualche anno partecipa a concorsi letterari con raccconti su questo tema.

Riassunto: L’opera  A Maria Henrietta Kingsley donna errante, inglese, nata nel 1862 e deceduta nel 1900,  vuole essere un omaggio a una grande esploratrice  del XIX secolo dell’Africa. Contribuì ad una nuova conoscenza del continente sotto il profilo antropologico, della flora e della fauna, attraverso la pubblicazione di Travels in West Africa (Viaggi nell’Africa dell’Ovest). Il racconto vuole altresì mettere in luce la donna esploratrice, che nel passato è vissuta all’ombra di grandi uomini avventurieri, pur avendo conseguito, spesso, risultati scientifici importanti ancora oggi.

Testo: Sono partita da Liverpool e sulla nave ho incontrato il capitano Murray. È un uomo molto elegante e sarà piacevole trascorrere del tempo con lui. Ci intratteniamo a parlare di Africa e io sono lusingata dalle sue attenzioni. La sua aria beffarda e impunita ora mi attrae, ora mi mette a disagio. L’Africa ci appartiene, ci riguarda, è il nostro progetto. (…)

E le tribù…le guardo sorridendo, nascosta nel buio. Seduta nell’ombra profumata e tenebrosa della notte, osservo i loro balli e i riti religiosi, fino a quando l’alba illumina i loro occhi neri e i volti dei bambini stanchi ma felici. Ogni giorno scopro frutti nuovi dal sapore sconosciuto e misterioso che assaporo prudentemente come i baci di Murray. ( …)1895

Motivazione della premiazione: Il soggetto scelto dall’autrice, una donna esploratrice come protagonista, è quanto di più inusitato si possa incontrare alla fine del 1800, quando ancora imperavano crinoline e mutandoni. L’autrice mette in evidenza sapientemente la voglia della protagonista di superare i condizionamenti dell’epoca per seguire la sua passione. Ne delinea i sentimenti, la curiosità e il rispetto verso gli indigeni, osservati non come esemplari da circo, ma nella loro umanità.

 

3° premio per l’opera Cuoricino nella terra dei fuochi

di Monica Stravino

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Vita: Monica Stravino abita a San Prisco, Caserta. È laureata all’Istituto Universitario Orientale di Napoli, ora insegna Lingua e Civiltà Spagnola. Ha partecipato al premio anche alle sezioni di poesia e romanzo.

Riassunto: Cuoricino nella terra dei fuochi è una favola che verte sulla tematica ambientalista, ispirata alla grave situazione attuale della “terra dei fuochi”. Cuoricino è un giornalista che lotta per il bene della sua comunità. Il lieto fine del racconto, che prevede un percorso di rigenerazione della “terra dei fuochi”, è l’augurio che ci facciamo noi tutti.

Testo: Cuoricino lavorava per il giornale della sua città, ogni mattina si ostinava a recarsi a lavoro in bicicletta, anche se non esistevano piste ciclabili ed era uno slalom pericoloso addentrarsi per le strade intasate dal traffico. Quel mattino, come sempre, era grigio e cupo. Lo smog prodotto dalle auto ferme nelle file perenni, unito all’aria già contaminata dai fuochi dei veleni della notte, rendevano l’aria irrespirabile. Ai lati delle strade erano spuntate vere e proprie montagne puzzolenti: erano i rifiuti non raccolti da mesi!

Motivazione della premiazione: Per presentare il grave e annoso problema della “Terra dei fuochi” l’autrice ha scelto opportunamente la forma della favola che prevede la lotta del protagonista contro il male e la vittoria finale del bene. Felice l’intreccio tra la storia privata dei protagonisti e quella pubblica.